mercoledì 29 febbraio 2012
domenica 26 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
Il curioso caso di Benjamin Button
Per essere quello che vuoi essere
Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi.
Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi.
Puoi cambiare o rimanere come sei,
non esiste una regola in questo.
Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio.
Spero che tu viva tutto al meglio.
Spero che tu possa vedere cose sorprendenti.
Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove
Spero che tu possa incontrare gente
con punti di vista diversi.
Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita.
E se ti accorgi di non esserlo,
spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.
Dal Film ”Il curioso caso di Benjamin Button“
mercoledì 22 febbraio 2012
Colazione da Tiffany
Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. | |
Colazione da Tiffany
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martedì 21 febbraio 2012
Il Volo
HIGH FLIGHT
Oh! I have slipped the surly bonds of Earth
And danced the skies on laughter-silvered wings;
And danced the skies on laughter-silvered wings;
Sunward I’ve climbed, and joined the tumbling mirth
Of sun-split clouds, – and done a hundred things
You have not dreamed of – wheeled and soared and swung
High in the sunlit silence. Hov’ring there,
I’ve chased the shouting wind along, and flung
My eager craft through footless halls of air ….
Up, up the long, delirious, burning blue
I’ve topped the windswept heights with easy grace
Where never lark, or even eagle flew -
And, while with silent, lifting mind I’ve trod
The high untrespassed sanctity of space,
Put out my hand, and touched the face of God.
*****
I tenaci vincoli della terra
d’un colpo ho reciso
e ho danzato lieto nell’aria
sopra ali d’argento.
Il cielo ho scalato,
di nuvole esplose
ho seguito il disegno impreciso
e ho fatto, contento,
cose che tu non puoi aver sognato:
tuffi, planate, giravolte,
ma lassù tutto è silenzio.
Ho spento i motori
e percorrendo spazi inviolati
di paradiso,
la mano ho messo fuori
e di Dio ho sfiorato il viso.
d’un colpo ho reciso
e ho danzato lieto nell’aria
sopra ali d’argento.
Il cielo ho scalato,
di nuvole esplose
ho seguito il disegno impreciso
e ho fatto, contento,
cose che tu non puoi aver sognato:
tuffi, planate, giravolte,
ma lassù tutto è silenzio.
Ho spento i motori
e percorrendo spazi inviolati
di paradiso,
la mano ho messo fuori
e di Dio ho sfiorato il viso.
lunedì 20 febbraio 2012
Il Postino
Accadde in quell’età… La poesia venne a cercarmi. Non so da dove sia uscita, da inverno o fiume.Non so come né quando,no, non erano voci, non erano parole né silenzio,ma da una strada mi chiamava,dai rami della notte, bruscamente fra gli altri,fra violente fiamme o ritornando solo,era lì senza voltoe mi toccava.
Non sapevo che dire, la mia bocca non sapeva nominare,i miei occhi erano ciechi, e qualcosa batteva nel mio cuore,febbre o ali perdute,e mi feci da solo,decifrando quella bruciatura,e scrissi la prima riga incerta,vaga, senza corpo, pura sciocchezza,pura saggezza di chi non sa nulla,e vidi all’improvviso il cielo sgranato e aperto,pianeti, piantagioni palpitanti,ombra ferita,
crivellata da frecce, fuoco e fiori, la notte travolgente, l’universo.
Ed io, minimo essere,ebbro del grande vuoto costellato,a somiglianza, a immagine del mistero,mi sentii parte pura dell’abisso,ruotai con le stelle, il mio cuore si sparpagliò nel vento.
” Il Postino” – Pablo Neruda
domenica 19 febbraio 2012
sabato 18 febbraio 2012
La signora con il ventaglio
Elegante signora
dai grigi capelli
in splendida forma
che tocchi maliziosa
i tuoi morbidi fianchi.
Il tuo profumo
ti circonda
e spande il tuo umore
mutevole e crudo
sino al platano di fronte.
Ti sventoli
con un ventaglio di madreperla
traforato da una danzatrice
che balla un flamenco
un flamenco che tu
non hai mai saputo danzare.
Una tazzina dal bordo dorato
il cui fumo
si alza con piccole spire
sino al rimmel
dei tuoi occhi neri e profondi.
Il bracciale con le medagliette
vezzosa accarezzi
e racconti
in posa elegante
accavallando le gambe
e racconti dei tuoi figli
e di un cane
un cane zoppo che hai perso
una notte di pioggia.
C'è un vecchio
molto ma molto più vecchio di te
che passa per strada
chino sui suoi giorni
un vecchio
che sorride e sposta il suo sguardo.
Il tremolio di una mano
tradisce un ricordo
e per un attimo
la tua aristocratica
posa
perde contegno
ed una goccia di the macchia la gonna.
E sventoli nervosa
perchè
non saprai mai
quella strada dove ti avrebbe portato
mentre il vecchio si volta
e sorride.
venerdì 17 febbraio 2012
Non c'é un cammino, il cammino si fa camminando
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
Caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace el camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
sino estelas en la mar
***
Viandante sono le tue impronte
la via e nulla più:
Viandante non c’e un cammino
si fa il cammino camminando.
Camminando si fa il cammino
e voltando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai
si tornerà a calcare.
Viandante non c’è una via
ma solo una scia sul mare …
[Antonio Machado]
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
~ Kahlil Gibran ~
giovedì 16 febbraio 2012
Afferro le sue mani...
Afferro le sue mani
e la stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi.
Ma dov’è?
Chi può spremere l’azzurro dal cielo?
Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani.
Stanco e frustrato mi ritraggo.
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?
Tagore
Un grazie alla mia amica Mary che mi ha suggerito questa bellissima poesia
martedì 14 febbraio 2012
Amore senza fine
Se mi guardi con
gli occhi dell' amore
non ci lasceremo
piu' inganneremo il
tempo ed il dolore
sia l'estate che
l'inverno e
cambieremo il mondo
ogni volta che vuoi
e fermeremo il mondo
ogni volta che vuoi
perche' non so che
dire quando mi
guardi cosi'
non riesco mai a
finire un discorso
senza errori perche'
mi fai impazzire
quando mi guardi
cosi' mi sembra di
capire che voglio
solo te in questo
mondo voglio solo te
in questo mondo ...
gli occhi dell' amore
non ci lasceremo
piu' inganneremo il
tempo ed il dolore
sia l'estate che
l'inverno e
cambieremo il mondo
ogni volta che vuoi
e fermeremo il mondo
ogni volta che vuoi
perche' non so che
dire quando mi
guardi cosi'
non riesco mai a
finire un discorso
senza errori perche'
mi fai impazzire
quando mi guardi
cosi' mi sembra di
capire che voglio
solo te in questo
mondo voglio solo te
in questo mondo ...
lunedì 13 febbraio 2012
La Canzone Di Marinella
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra a una stella
sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla sua porta
bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone
e c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose la mano sui tuoi fianchi
furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle
dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta
questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno , come le rose
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose....
domenica 12 febbraio 2012
sabato 11 febbraio 2012
The Art of Marriage
The Art of Marriage
Wilferd A. Peterson
Happiness in marriage is not something that just happens.
A good marriage must be created.
In marriage the little things are the big things…
It is never being too old to hold hands.
It is remembering to say “I love you” at least once a day.
It is never going to sleep angry.
It is at no time taking the other for granted;
the courtship should not end with the honeymoon,
it should continue through all the years.
It is having a mutual sense of values and common objectives.
It is standing together facing the world.
It is forming a circle of love that gathers in the whole family.
It is doing things for each other, not in the attitude
of duty or sacrifice, but in the spirit of joy.
It is speaking words of appreciation
and demonstrating gratitude in thoughtful ways.
It is not looking for perfection in each other.
It is cultivating flexibility, patience,
understanding and a sense of humour.
It is having the capacity to forgive and forget.
It is giving each other an atmosphere in which each can grow.
It is finding room for the things of the spirit.
It is a common search for the good and the beautiful.
It is establishing a relationship in which the independence is equal,
dependence is mutual and the obligation is reciprocal.
It is not only marrying the right partner, it is being the right partner.
It is discovering what marriage can be, at its best.
L’arte del matrimonio
Wilferd A. Peterson
Wilferd A. Peterson
La felicità nel matrimonio non è qualcosa che semplicemente accade
un buon matrimonio deve essere creato.
In un matrimonio le piccole cose sono le più grandi …
e non si è mai troppo vecchi per tenersi mano nella mano.
E’ ricordarsi di dire “ti amo” almeno una volta al giorno.
Non andare mai a dormire arrabbiati.
E’ mai darsi per scontati l’un l’altra;
perché le attenzioni non finiscano con la luna di miele,
ma continuino giorno dopo giorno, negli anni.
E’ avere in comune valori e obiettivi.
E’ stare in piedi insieme di fronte al mondo.
E formare un cerchio d’amore che accoglie in tutta la famiglia.
E’ fare le cose l’uno per l’altro, non per dovere o sacrificio,
ma con spirito di gioia autentica.
E’ apprezzare con le parole, dire grazie con modi premurosi.
Non è alla ricerca della perfezione nell’altro.
E’ coltivare la flessibilità, la pazienza,
la comprensione e l’ironia.
E’avere la capacità di perdonare e dimenticare
e creare un ambiente in cui ciascuno può crescere.
E’ trovare spazio per le cose dello spirito
e della ricerca comune del bene e del bello.
E’ stabilire un rapporto dove l’indipendenza,
la dipendenza, e l’obbligo sono alla pari.
Non è solo sposare la persona giusta, è essere la persona giusta.
E’ scoprire cio’ che il matrimonio può essere, nel meglio.
venerdì 10 febbraio 2012
The one you feed
"Un vecchio Cherokee narrò al suo nipotino la storia della battaglia che si perpetua all’interno delle persone.
Disse: “Figlio mio, la battaglia è tra i due lupi che vivono all’interno di tutti noi.
Uno è cattivo. È rabbia, invidia, gelosia, dolore, rammarico, avidità, arroganza, autocommiserazione, colpa, risentimento, inferiorità, menzogna, falso orgoglio, superiorità e ego.
L’altro è buono. È gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, empatia, generosità, verità, compassione e fede.”
Il nipotino restò a pensarci per un minuto e poi chiese al nonno:
“Quale lupo vincerà?”
Il vecchio Cherokee rispose semplicemente: “ Quello che alimenti.”
An old Cherokee chief is teaching his grandson about life.
“A fight is going on inside all of us,” he said to the boy. “It is a terrible fight and it is between two wolves.”
“One is evil — he is anger, envy, sorrow, regret, greed, arrogance, self-pity, guilt, resentment, inferiority, lies, false pride, superiority, self-doubt, and ego.
The other is good — he is joy, peace, love, hope, serenity, humility, kindness, benevolence, empathy, generosity, truth, compassion and faith.
This same flight is going on inside you — and inside every other person, too.”
The grandson thought about it for a minute and then asked his grandfather, “Which wolf will win?”
The old chief simply replied, “The one you feed.”
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